TEMPIO DI VESTA

 

 

 

 

VESPASIANO, aureo.

 

 

Il tempio di Vesta era un piccolo tempio rotondo situato all'estremità orientale del Foro Romano. Era posto lungo la via Sacra accanto alla Regia ed alla Casa delle Vestali con  la quale costituiva un unico complesso religioso che prendeva il nome di atrium Vestae.

Nel tempio di Vesta, probabilmente tra i più antichi di Roma che rappresentava il focolare domestico, il fuoco era conservato dalle Vestali che divennero l'unico sacerdozio femminile a Roma. Restavano vestali per trent'anni e dovevano osservare voto di verginità. Godevano di prestigio oltre che di una numerosa serie di privilegi e ricevevano tributi pecuniari e onorifici.

La sua forma circolare viene legata alla forma delle originarie capanne della Roma dell'VIII e VII secolo a.C. All’interno del tempio vi era il Penus Vestae, un'area interdetta a tutti tranne che alle Vestali, dove erano conservati una serie di oggetti risalenti alla fondazione mitologica di Roma.

Il più importante era il Palladio, l’immagine di Pallade Atena che Enea aveva portato da Troia.

 

 

 

JULIA DOMNA (moglie di Settimio Severo), aureo con sacrificio davanti al tempio di Vesta.

 

 

Il tempio di Vesta subì diversi incendi. Si ipotizza quindi una ricostruzione dopo il grande incendio del 64 d.C. contemporaneamente con lo spostamento e ingrandimento della casa delle Vestali: il tempio venne infatti rappresentato in monete dell'epoca di Nerone e dei Flavi.

Dopo l'incendio del 191 il tempio venne nuovamente ricostruito nella forma attuale da Julia Domna sotto il regno di Commodo. Teodosio I nel 391, aboliti i culti pagani, diede termine anche al culto di Vesta, diede ordine di sciogliere l'ordine delle Vestali e di spegnere il sacro fuoco.

 

 

  

 

NERONE, aureo.

 

 

 

      

 

Il tempio di Vesta, da un bassorilievo della Galleria degli Uffizi e come appare

oggi nel Foro Romano, ai piedi degli edifici del Palatino.