ARCO AZIACO O DI NAULOCO

 

 

Dopo la battaglia di Azio[1] (2 settembre 31 a. C.) a favore di Ottaviano vennero votati alcuni onori tra cui l’erezione di un arco trionfale a Roma, l’arcus Octaviani o Arco Aziaco, e l’altro a Brindisi (Dione Cassio LI, 19, 1), suoi quartieri generali durante la preparazione per la battaglia finale contro Antonio e Cleopatra.

Non è nota la precisa localizzazione dell’arco di Roma, che però era all’interno del Foro, ma nel 1888 furono rinvenute le fondazioni e alcuni frammenti di marmo Pario di un arco augusteo tra il tempio di Julius e quello di Castore.

Successivamente, comunque, Hill scoperse che durante gli scavi del 1950-53 erano state portate alla luce le fondazioni di un singolo arco di epoca augustea immediatamente dietro quello triplo scoperto nel 1888. E’ probabile che fossero i resti dell’Arco Aziaco demolito dieci anni più tardi per fare posto all’arco Partico.

Proprio un grande arco singolo sormontato da una quadriga e con IMP CAESAR sull’architrave compare su denari di Ottaviano del 29 a. C.

Dato che le monete con IMP CAESAR furono apparentemente prodotte a Brundisium o in una zecca vicina a questa città, il tipo potrebbe rappresentare l’arco che era stato eretto nella città. Tutte le costruzioni e i monumenti che sono rappresentati su quella serie possono però essere localizzate a Roma e quindi è più facile che questo sia la rappresentazione dell’Arco Aziaco nel Foro.

Potrebbe comunque non trattarsi dell’Arco Aziaco ma dell’arco che si decise di erigere in seguito alla vittoria nella battaglia di Nauloco su Sesto Pompeo nel 36 a.C. del quale ci parla Cassio Dione.

La titolatura Imperator Caesar che Ottaviano assunse dal 38 a.C. e una serie di emissioni con lo stesso titolo commemora senza dubbio la battaglia di Nauloco.

 

 



[1] Promontorio della Grecia situato sul Mar Ionio, nella regione dell’Acarnania, all’ingresso del golfo di Ambracia. Questo promontorio ospitava un santuario di Apollo.